Croce Rossa Italiana Gruppo Racale

La storia degli ospedali

« Older   Newer »
  Share  
Seby_ct
view post Posted on 3/9/2007, 15:34




L'ospedale è un complesso architettonico dove vengono curati e trattati pazienti affetti da malattie allo stadio acuto.

Dal tempio all'ospedale

Omero racconta come alcuni personaggi posseggono la conoscenza delle erbe per guarire. Non solo divinità, ma anche esseri umani, che hanno appreso quest'arte da qualche dio.
La medicina antica è quindi essenzialmente teurgica: il dio diffonde la malattia, il dio salva. Sono i templi, quindi, le prime istituzioni conosciute che tentavano di guarire i malati: in Egitto, a Babilionia, in Oriente. I templi greci dedicati al dio della medicina Asklepio potevano ammettere i malati, che aspettavano che il dio li guidasse in un sogno. I Romani adottarono il suo culto: a Esculapio fu costruito un tempio (291 a.C.) su un'isola nel Tevere a Roma, dove si praticavano riti simili. Ma il tempio non è assolutamente paragonabile a una primitiva sede ospedaliera.
Fu solo grazie a Ippocrate, il padre della medicina, che l'arte di guarire non solo si laicizzò, ma iniziò a basarsi su fondamenta razionali (diànoia, attraverso la conoscienza): l'osservazione (historie) della natura (physis) e la sua spiegazione logica (prophasis) basata su congetture (tekmairesthai) e sull'esperienza (peiria) di una tekné praticata quotidianamente. I medici asklepiadi dei templi greci rimarranno i principali detrattori della medicina ippocratica, denunciandone l'improvvisazione, ma la tekné si diffonde in tutto il mondo ellenico e poi anche a Roma.

Verso l'ospedale moderno

In Oriente la prima istituzione creata appositamente per curare i malati apparve in India. Gli ospedali brahminici furono costruiti in Sri Lanka a partire dal 431 a.C., e il re Ashoka fondò 18 ospedali in Hindustan nel 230 a.C., provvisti di medici e infermieri e mantenuti con fondi reali. In Occidente il medico ippocratico inizialmente è un professionista itinerante, che si sposta di città in città esercitando in un ambulatorio iatréion. A Roma la medicina laica si pratica nella taberna, un locale in zone di particolare affluenza, a cui può essere annesso un herbarium, nel quale il medico prepara i farmaci con le erbe portate dai raccoglitori rizotomoi.
Ma la gran parte della medicina si pratica sul fronte di guerra: i valetudinaria sono infermierie dove venivano raccolti i soldati con gravi traumi bellici o per le patologie dovute al soggiorno in luoghi insani. Col Cristianesimo il malato assume un altro aspetto: egli rispecchia il Cristo sofferente, e a Lui è più vicino. Ma nello stesso tempo Cristo è anche il medico, l'unico vero iatròs. Dalla parabola del buon samaritano nasce l'idea di "ricovero": gli xenodochia e le diaconie sono strutture che nascono per accogliere pellegrini e viaggiatori, anche se poi la loro destinazione verrà rapidamente allargata a comprendere l'uomo bisognoso. Un antico termine francese si riferisce all'ospedale col termine hôtel-Dieu, ("ostello di Dio"). Questi ricoveri vengono anche annessi ai monasteri, dove i monaci imparano la medicina razionale. La mancata distinzione tra povertà e malanno (paupertas e infirmitas) perdurerà fino a tutto il Medioevo e l'ospedale, in Occidente, rimarrà a lungo una struttura a scopo caritativo, a differenza dell'Oriente arabo.
Molto prima dell'Occidente, infatti, gli ospedali islamici svilupparono un alto standard di assistenza tra i secoli VIII e XII d.C., a indicare che la cultura medica araba non fu solo elaborazione, ma applicazione e ricerca clinica. Gli ospedali costruiti a Baghdad nei sec. IX e X impiegavano fino a venticinque unità di personale retribuito, e avevano reparti separati per patologia.
Il collegamento tra centro di insegnamento accademico e ospedale fu realizzato dal califfo di Damasco Umayyad nel 706.
Il primo ospedale d'istruzione, in ogni caso, dove gli studenti furono autorizzati a fare esperienza metodicamente sui pazienti sotto la supervisione dei medici come parte della loro educazione, fu l'Accademia di Gundishapur, animata anche dai seguaci di Nestorio. Solo nel 1136 questa struttura fu copiata a Bisanzio, col sorgere del Pantocrator Xenon. L'Europa dovrà attendere i grandi rinnovamenti dell'Umanesimo e gli illuminati principi di Milano. Sotto l'impulso dell'arcivescovo Rampini nel 1448 venne fondato l'Ospedale Maggiore, dove il malato viene isolato, curato e, se fortunato, può uscirne guarito. L'Ospedale fu il primo centro in grado di rispondere a criteri clinici e di larga accessibilità sociale.
La struttura infatti prevedeva stanze singole per i ricoverati, dotate di locali igienici e di ricambio di acqua.

Dal "no-profit" al lucro

Nell'Europa continentale i nuovi ospedali furono solitamente costruiti e mantenuti grazie a fondi pubblici. In ogni caso, verso la metà del XIX secolo in gran parte dell'Europa e degli Stati Uniti erano già stati stabiliti numerosi sistemi ospedalieri, pubblici e privati. Negli Stati Uniti l'ospedale tradizionale è una struttura no-profit, di solito finanziata da una organizzazione di stampo religioso. Una delle prime esperienze, ancor prima della nascita degli stessi Stati Uniti, fu quella iniziata da William Penn a Philadelphia nel 1713. Grazie al loro scopo caritatevole, a tali ospedali non era richiesto di versare tasse e contribuiti statali, in cambio dell'erogazione di un pur minimo servizio medico assistenziale per la popolazione. A questi si aggiunsero grandi ospedali pubblici nelle maggiori città, e le scuole mediche delle Università presto si affiliarono ai primi ospedali che svolgevano opera di ricerca scientifica. Il sorgere di grandi catene ospedaliere a fini di lucro è un fenomeno del tardo XX secolo. In Italia la struttura ospedaliera e le unità territoriali di assistenza sociale e sanitaria (ASL) diventano Azienda nel 1992.
 
Top
0 replies since 3/9/2007, 15:34   3782 views
  Share